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giovedì 14 febbraio 2013

ALTROVE


Avevo in mente queste immagini da qualche tempo, finalmente ho trovato un minuto per realizzarle e ora per “postarle”.
In piazza S. Francesco, bellissima per i pochi giorni dalla chiusura del cantiere alla riapertura al traffico, il marciapiede, eseguito a regola d’arte, a filo di regolamenti e senza la minima consapevolezza del suo “uso” reale (non ho fatto in tempo a scattare una foto).
Alternativamente i "musi e i "posteriori" delle macchine rubano spazio ai pedoni che da parte loro perfezionano l’ostruzione a se stessi con le biciclette.

 E’ “naturale” che entrando in uno edificio la bici la si “appoggi” accanto al portone. Per una prassi diversa quantomeno ci vorrebbero delle rastrelliere per lasciare le bici (certo rubando un po’ di posto ai parcheggiatori paganti) e naturalmente sarebbero da sanzionare le auto che, oggettivamente, occupano il marciapiede.
Una semplice bici sull’unico accesso senza dislivello è sufficiente per rendere inutilizzabile l’intero percorso pedonale. Certo un marciapiede più ampio, più accessi (da noi sollecitati a diverso livelli di responsabilità e competenza) sarebbero soluzioni troppo semplici ed economiche per essere adottate, magari è meglio rifare tutto dopo come è stato fatto (sempre su nostra segnalazione) all’altro capo della piazza.
E all’altro lato della piazza in effetti ci si sono le rastrelliere


e l’accesso senza dislivello al marciapiede  di cui sopra, è più ampio, di testa e per alcuni metri lungo il marciapiede.



Peccato che la potenziale accessibilità sia in parte vanificata dall’accorta collocazione di “volumi” tecnici (contatori, centraline, ecc., che chissà perché non possono “rubare” spazio ai parcheggi piuttosto che ai pedoni) e dagli stessi parcheggi riservati ai disabili (come dire “cavoli loro”… e poi non si può avere tutto).



Per buon peso nel “passaggio” regolarmente zebrato che teoricamente dovrebbe/potrebbe restare libero per il passaggio dei roto/poco-deambulanti automuniti, o pseudo pedoni che siano, si è pensato bene di farlo capitare in corrispondenza di un palo.



Ma accade anche che laddove l’ingresso di un esercizio commerciale rischierebbe di essere accessibile a tutti l’esuberante vetrina delle mercanzie si traduce nella realizzazione di una posticcia quanto vera “barriera architettonica”… pazienza, andremo a fare acquisti altrove!

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