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mercoledì 10 aprile 2013

UN GIOCO IN TUTTI I SENSI




Gli ultimi minuti di “giochiamo in tutti i sensi” ci hanno regalato un gioco.
Un centinaio di persone, un laboratorio, giochi diversi e assortiti, il tavolo dei disegni, immagini e filastrocche… nonostante l’efficiente gruppo SPES e un‘organizzazione (quasi) perfetta dopo tre ore di tutto questo i gruppi iniziano a diventare ingovernabili e il senso dei giochi sempre più improbabile.
Accade così che il grande dado sensoriale dell’”oca del gioco” diventa “pallone” con il rischio di finire distrutto. Che fare?
Raggruppati gli irrequieti  e più o meno seduti in terra in circolo chiediamo se hanno compreso il “senso” di quel dado in gommapiuma che rotola scampanellando…
???
Semplice, il suono permette a chi non vede di individuare dove va a cadere il dado. Proviamo: tiriamo il dado e a occhi chiusi ciascuno indica il dado dove dovrebbe essere.
Indovinano tutti, funziona!
I “bolli” da 1 a 6 che indicano i numeri sono scavati – l’avevate osservato? -  in questo modo tastando la superficie anche senza vedere è possibile capire quale numero è uscito.
L’attenzione è riconquistata e persino un giusto di ordine e dunque organizziamo il gioco. A turno tiriamo il dado e il vicino ad occhi chiusi deve individuare dove è, raggiungerlo, “leggere” con il tatto il numero sulla superficie e dichiararlo ad alta voce…
Alla fine del giro ovviamente tocca a me. Chiudo gli occhi, il mio vicino tira il dado, individuo, raggiungo, tasto e declamo: “quattro!”.
Apro gli occhi e vedo un circolo di volti vagamente canzonatori e un clamoroso “cinque”.
Ho sbagliato ma mi consolo, la Foligno senza barriere loro la sapranno costruire davvero!

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