Terminata nei giorni scorsi la compilazione in italiano del
bando per l’Access City Award (ora è in fase di traduzione in inglese, lingua
in cui dovrà essere presentato e che per noi rappresenta davvero una …
barriera), aggiorniamo solo ora le finestre sulla rete… ma non siamo stati con
le mani in mano.
Il bando è stata davvero una bella occasione per “scoprire”
un po’ meglio questa Foligno.
Il tema delle barriere architettoniche e sensoriali si è
confermato come tema trasversale, non esistono in realtà uffici, tecnici,
amministratori, dirigenti ecc., che possano essere specificatamente competenti,
o meglio, tutte le professionalità, le competenze, i ruoli e i mandati, tutti e
ciascuno un po’ sono fondamentali per realizzare la città per tutti, “for all”,
ovvero dove le barriere architettoniche e sensoriali sono diventate luoghi
accessibili a tutti. Per l'Access City Award abbiamo provato a descrivere il "bicchiere mezzo pieno", ora speriamo che serva per riempirlo del tutto.
Anche la città cantiere avrebbe potuto essere un’occasione
per dimostrare che i “cantieri” stessi prevedono, dovrebbero e possono
rispettare la salvaguardia di condizioni di accessibilità, l’abbiano raccontato
sul n. 14 di Chiaroscuro “La via di casa mia”. Anche nella gestione dei cantieri può essere che la città di alcuni (e in particolare delle automobili) renda più difficile la città di tutti.
Giusto per documentare questa storia l’immagine che andiamo
a commentare.
Per la sosta “ferragostana” documentiamo l’impegno delle
imprese a rendere utilizzabili vie, transiti, passaggi e ingressi. Impegno evidente e conforme al pensiero di una città a misura di
“tutte”…
…tutte non è un refuso di “tutti”, se osservate l’immagine
due identiche “gettate” per due ingressi uguali e vicini: con scalino per gli
umani, senza barriere quello per “tutte” le automobili.
BUON FERRAGOSTO
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