Stiamo riordinando un po’ dei nostri libri, ovviamente
diversi sul tema della barriere architettoniche e sensoriali.
In uno di questi una ventina di pagine sono dedicate ai “parametri
dimensionali” che in altrettante tavole visualizzano i diversi ingombri degli
“umani” (e delle loro azioni)
relativamente ai primi anni di vita, donna e uomo, grassi e magri,
anziani, deambulanti con i bastoni, in carrozzina, ecc. …
Il volume è del 1985 (…non dico altro) “Barriere
architettoniche” di Maria Teresa
Ponzio, ed. Rosenberg & Sellier.
Io mi sono soffermato sula tavola che vedete, “Campo
visivo”.
Più volte ci siamo e abbiamo chiesto se questi parametri
sono stati presi in considerazione, ad esempio, nell’allestimento del Museo
della Stampa, o in generale di mostre ed esposizioni, ma anche, perché no, di
mercatini, negozi, spettacoli…
Certo, il campo visivo potrebbe non essere la cosa più
importante, ma potrebbe anche essere che partendo dalla consapevolezza che il
“nostro” campo visivo non è l’unico, anche la considerazione di tutte le altre
diversità diventi cosa più “normale”.
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