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lunedì 9 settembre 2013

ALECALACINEBRAILLE



Alessandro dell’Acqua ha realizzato una maglietta multisensoriale, ovvero con una scritta leggibile in alfabeto e al tatto in braille. Nasce dalla collaborazione con l’Istituto dei  Ciechi di Milano, ma per la moda non è la prima esperienza: nel 2008 Fiorucci fece una maglietta in braille per l’anniversario di una onlus che combatte la cecità nel mondo, mentre un sito americano - fondato da una persona prima semplicemente interessata e poi vittima essa stessa di una progressiva perdita della vista - propone in braille accessori di ogni tipo. Noi che non comunichiamo utilizzando i tessuti ma sostanzialmente la carta (di cellulosa o multimediale che sia) con la stessa idea dell’alfabeto in lettere e in braille avevamo realizzato dei segnalibri… magari uno è arrivato alla casa di moda.
A Madrid la prima sala cinematografica totalmente accessibile, la sala 6 del Cines Dreams Palacio de Hielo. I non udenti possono seguire i dialoghi nei testi  che scorrono in  uno schermo al di sotto della proiezione principale mentre i non vedenti possono ascoltare la descrizione audio tramite cuffie che ricevono il segnale via “induzione” (senza fili). Ad un progetto del genere stava lavorando anche la multisala Clarici, l’avevamo menzionato anche nell’Access City Award, starà andando avanti?
Bertolucci ha ricevuto una lettera da Matilde una bambina che ha una malattia neuromuscolare progressiva e vive “prigioniera”  nella città “più bella del mondo”. Bertolucci nella serata finale del Festival del Cinema ha voluto rilanciare l'appello. L’amministrazione ha prontamente risposto: “non è possibile avere a Venezia rampe e pedane stabili tutto l'anno - replica il sindaco - per superare le barriere architettoniche costituite dai ponti, anche per evidenti problemi estetici, ma certamente l'Amministrazione comunale è fortemente impegnata su questo terreno e stiamo studiando nuove soluzioni».

Speriamo che non siano così nuove come il ponte di Calatrava, una vera offesa all’accessibilità (e all’intelligenza) dove, giusto per non creare discriminazioni, le persone con problemi motori per attraversare il ponte vengono (uno per volta) chiusi in uovo che con “elegante lentezza” li deposita sull’altra sponda!

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