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lunedì 8 ottobre 2012

PER DANIELE DI GENOVA




Ciao Daniele,
mi ha fatto particolarmente piacere il tuo commento anche se un po’ mi ha “spiazzato”.
Il nostro “progetto” è semplice, visto che leggi e norme ci sono, esatte e precise che a leggerle da un altro pianeta il nostro sembrerebbe davvero privo di “barriere” (per noi umani), l’appello è alla responsabilità civile di ciascuno. Sostituire il tradizionale “maquiavrebberodovutofare”, con un “iofacciogiusto” nell’idea che tanti “io” fanno un “noi”, come da tradizione, persino più potente per pretendere la stessa cosa dai soliti “altri”. E ancora c’è l’idea di  parlare alle bambine e i bambini, nelle scuole, comunicare con chiarezza le disabilità piuttosto che nascondersi dietro a “diverse abilità”. Non camminare, non vedere, non udire è una abilità che manca davvero, la città è uno straordinario strumento che può compensare queste mancanze, altrimenti a cosa serve?
Dunque in concreto l’idea è che ciascuno si può prendersi a cuore una “barriera”, magari parlare con il negozio sotto casa che è “pureamicomio” e spiegare con più efficacia che lo scalino si può eliminare. Magari nella ristrutturazione di un locale un “vicino di casa” (stakeolder per gli esperti) può tempestivamente illustrare che le barriere si possono eliminare senza “costi aggiuntivi”. Magari mamme con passeggini, anziani, ecc., ci metterebbero un euro ciascuno per un “negozio comodo”, o magari “ioconoscountale” che potrebbe contribuire.
Qui a Foligno questa idea ha il sostegno dell’Amministrazione Comunale (oltre regione Umbria e Provincia di Perugia) che agevola procedure, progetti, burocrazia in genere e forse (ma ancora non è definito) ci mette pure qualche euro. L’Ufficio scolastico sta facendo straordinariamente da tramite con le scuole, verranno proposte diverse attività “anticipate” nel post precedente e che saranno pubblicate e proposte per tutti anche da qui.
Ma tu da Genova a Genova cosa fare di concreto? Provare a proporre lo stesso progetto? “Adottare” una barriera anche senza progetto, interagire, sollecitare, chiedere, pretendere. Utilizzare il materiale che pubblicheremo e “sanzionare” i “bell’esempio!”; scrivere una filastrocca che pubblicheremo ad uso segnalibro stampata in nero e braille, realizzare una casella del “L’Oca del Gioco”… suggerirci quelcheancoranonabbiamopensato e magaroèpuremeglio…

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