Ciao Daniele,
mi ha fatto particolarmente piacere il tuo commento anche se
un po’ mi ha “spiazzato”.
Il nostro “progetto” è semplice, visto che leggi e norme ci
sono, esatte e precise che a leggerle da un altro pianeta il nostro sembrerebbe
davvero privo di “barriere” (per noi umani), l’appello è alla responsabilità
civile di ciascuno. Sostituire il tradizionale “maquiavrebberodovutofare”, con
un “iofacciogiusto” nell’idea che tanti “io” fanno un “noi”, come da
tradizione, persino più potente per pretendere la stessa cosa dai soliti
“altri”. E ancora c’è l’idea di parlare
alle bambine e i bambini, nelle scuole, comunicare con chiarezza le disabilità
piuttosto che nascondersi dietro a “diverse abilità”. Non camminare, non
vedere, non udire è una abilità che manca davvero, la città è uno straordinario
strumento che può compensare queste mancanze, altrimenti a cosa serve?
Dunque in concreto l’idea è che ciascuno si può prendersi a
cuore una “barriera”, magari parlare con il negozio sotto casa che è
“pureamicomio” e spiegare con più efficacia che lo scalino si può eliminare.
Magari nella ristrutturazione di un locale un “vicino di casa” (stakeolder per
gli esperti) può tempestivamente illustrare che le barriere si possono
eliminare senza “costi aggiuntivi”. Magari mamme con passeggini, anziani, ecc.,
ci metterebbero un euro ciascuno per un “negozio comodo”, o magari
“ioconoscountale” che potrebbe contribuire.
Qui a Foligno questa idea ha il sostegno
dell’Amministrazione Comunale (oltre regione Umbria e Provincia di Perugia) che
agevola procedure, progetti, burocrazia in genere e forse (ma ancora non è
definito) ci mette pure qualche euro. L’Ufficio scolastico sta facendo
straordinariamente da tramite con le scuole, verranno proposte diverse attività
“anticipate” nel post precedente e che saranno pubblicate e proposte per tutti
anche da qui.
Ma tu da Genova a Genova cosa fare di concreto? Provare a
proporre lo stesso progetto? “Adottare” una barriera anche senza progetto,
interagire, sollecitare, chiedere, pretendere. Utilizzare il materiale che
pubblicheremo e “sanzionare” i “bell’esempio!”; scrivere una filastrocca che
pubblicheremo ad uso segnalibro stampata in nero e braille, realizzare una
casella del “L’Oca del Gioco”… suggerirci quelcheancoranonabbiamopensato e
magaroèpuremeglio…
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