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lunedì 22 luglio 2013

LIFE AND LIFE



Per la casuale avventura del mio personale destino mi è capitato di frequentare una infinità di arti e mestieri, dal manovale al conciatore di pellami, dal decoratore di piastrelle ai territori della grafica e della comunicazione, i mestieri del gioco, del sociale e delle relazioni e ancora altro senza appartenere davvero a nessuno di questi. In equilibrio precario sui confini di tanti mondi diversi capita di essere attratti da ciò che come me e meglio di me  cerca di contaminare un territorio con un altro. Questo il fatto. Una storia semplice: una persona nasce e diventa grande; ne incontra un’altra e insieme hanno un bambino che cresce e lascia la loro casa; e poi ancora una delle due persone muore  e  alla fine anche l’altra. Il titolo è “Life” (Vita) e in fondo potrebbe essere la storia delle storie. Ma la sfida dell’autore di questa storia Philipp Meyer (di cui sono sommamente invidioso),  designer danese,  è stata di raccontarla attraverso un fumetto accessibile a chiunque. Una storia tattile, ma non nel senso che le immagini sono tradotte in volumi da toccare, nel senso che nasce per essere raccontata attraverso “emozioni” da percepire con il tatto. Ho letto avidamente come ha realizzato il suo lavoro su http://www.hallo.pm/life/ approssimativamente tradotto dagli automatismi di google… accidenti a me, di tante avventure ed arti quella delle lingue straniere  non è mai riuscita ad appassionarmi.

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