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venerdì 10 maggio 2013

DOVE MENO TE LO ASPETTI



Un'altra barriera davvero grande è rappresentata dalle attrezzature mediche, dagli arredamenti agli apparecchi per esami e analisi. 
Ogni volta che Daniela deve fare un qualche “controllo” superati gli ampissimi corridoi del nuovo ospedale S. Giovanni Battista, l’ingresso nei vari ambulatori è un trauma. Non solo l’ambulatorio è solitamente di dimensioni minime, ma due accessi “sottraggono” al poco spazio quello necessario al transito tra le due porte. La discussione successiva solitamente è relativa al lettino che, non accessibile dalla carrozzina costringe a manovre al limite dello strappo muscolare (va beh, tanto siamo in ospedale).
Il tracollo è sulle apparecchiature per esami e analisi. Curiosamente più sono moderne, elettroniche e sofisticate, più sembrerebbero prendere in considerazione solo adulti di altezza media, preferibilmente abili e certamente normodotati.
Ogni volta solleviamo il problema con l’animo di extraterrestri abusivamente su questo pianeta e via via ha il sopravvento l’idea che effettivamente ad essere inadeguate non siano le attrezzature ma noi stessi.
Le immagini sono tratte dalla guida la cui copertina è nel primo riquadro. E’ a cura dell’ADA (American with disabilities acts) ente governativo americano che fa capo al Dipartimento di Giustizia. Si tratta di una “guida” (indirizzata agli operatori e ai tecnici del settore) per consentire l’accesso alle cure mediche delle persone con disabilità motoria
Ci rincuora e forse potrebbe non essere follia pretendere un ospedale, uno studio medico, e persino l’apparecchiatura per la mammografia (ultima immagine) adeguata ad ogni mamma possibile…

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