Pagine

mercoledì 22 febbraio 2012


Le case, le strade, le piazze, i giardini, le panchine, le fontanelle, le altalene, le ringhiere, i lampioni, i cestini per le cartacce, i marciapiedi, i cartelli e i cartelloni, le insegne e le frecce, …tutto questo e molto di più è la città.
Tutte queste cose servono per rendere più facile la vita a tutte le persone che nella città abitano, oppure la visitano, l’attraversano, si fermano un giorno un ora, vanno a fare acquisti, a trovare un amico, accompagnano un bambino ai giardini o vanno dal dottore…
Ma le persone sono tutte diverse, alti, bassi, bambine e bambini in carrozzina o incerti nei primi passi, adulti in carrozzina, con i bastoni, senza una gamba, fortissimi, deboli, che non sentono, non vedono, che vedono lontanissimo, mancini, che non distinguono i colori, che corrono veloci o camminano piano piano…

Una “barriera” è quando qualcosa impedisce a qualcuna di queste persone di raggiungere un luogo o fare qualcosa che un’altra persona può fare, o addirittura lo impedisce a tutti.
Ad esempio un motorino parcheggiato sul marciapiede impedisce il passaggio ad una mamma con il passeggino, ma una macchina parcheggiata sul marciapiede costringe tutti a passare in mezzo alla strada. La macchina e il motorino certamente per qualcuno sono state comode per raggiungere quel luogo della città, ma usate male lo impediscono e lo rendono più scomodo ad altri.

Fermo restando leggi e normative, a tutte le persone qualcosa può sfuggire, ma tutti insieme forse riusciamo a non farci sfuggire nulla e a fare in modo che la nostra città sia la città di tutti noi.

Anche il palazzo più alto o lo scavo più profondo sono fatti dalle persone.
Tante persone, tanti mestieri: ingegneri, architetti, muratori carpentieri, pittori, elettricisti, idraulici, gruisti, camionisti… se qualcosa di ciò che quelle persone hanno fatto per qualcuno è una barriera, con gli stessi mestieri, quella stessa cosa, può essere fatta in un modo diverso e accessibile a tutti.

Uno, due, tre, quattro: come si adotta una barriera?

UNO
Individuate un luogo inaccessibile o problematico e segnalate la “barriera” e la vostra adozione scrivendo un commento in questo blog oppure scriveteci a adottaunabarriera@gmail.com (provvederemo noi a "postare" la vostra "adozione" in questo blog) raccontando perché e per chi quel luogo è una barriera, possibilmente allegate una immagine della "vostra" barriera (ma se avete difficoltà andremo noi a "immortalarla"), il vostro nome, o il nome del vostro gruppo (ad esempio la classe di una scuola) se siete più persone, oppure un nome convenzionale che sceglierete per identificarvi.

DUE
Ora avete adottato quella barriera.
Parlatene con chi ha creato la barriera o la gestisce, magari lo conoscete e a voi vi ascolta volentieri. Spiegategli il problema e che deve farla diventare un luogo accessibile a tutti. Magari conoscete le parole giuste a fargli capire che un luogo, un negozio, un ufficio, se non ha barriere è un luogo per più tante persone, anzi per tutti. Potrete cercare, trovare e suggerire una soluzione possibile; potete trovare finanziamenti e persino uno “sponsor” se l’intervento dovesse essere troppo oneroso; potete parlarne con i tecnici del Comune e i Vigili Urbani (magari sono già all'opera per farla diventare accessibile), potete...
Noi vi aiuteremo ad aiutarla da questo blog, seguite i post e gli aggiornamenti, se credete contattateci privatamente scrivendo a adottaunabarriera@gmail.com , insieme troveremo il modo di come aiutare la vostra barriera a diventare accessibile

TRE
“Tenete d’occhio” la barriera che avete adottato e raccontate come procede commentando i post in questo blog, oppure scrivendo una mail  a adottaunabarriera@gmail.com (penseremo noi a "postare" in questo blog come procede il vostro affidamento). Insomma raccontate di come la barriera sta diventando accessibile, le soluzioni e le disponibilità incontrate (potranno servire ad altre adozioni) e i problemi incontrati (potranno essere evitate da altri).

QUATTRO
E finalmente utilizzate i commenti a questo blog (o scrivete ancora  adottaunabarriera@gmail.com  ) per far sapere che la barriera che avete adottato è diventata accessibile, magari allegando nuovamente qualche immagine.
La città ora sarà un po' più di tutti anche per merito vostro, il blog racconterà la vostra "adozione"  e riceverete un attestato che testimonia la storia della vostra adozione.


Quali “barriere” si possono adottare?
Si può adottare un marciapiede che non ha scivoli, un attraversamento che non ha segnalatori acustici, un negozio che ha uno scalino…
Ma anche un espositore o i pannelli di una mostra che non sono visibili da un bambino o da persona in carrozzina, un “eliminacode” che non “pronuncia” i numeri ed è inutile per i non vedenti, il bancone di uno sportello, un ufficio, una agenzia, un negozio, o una bilancia di un sef-service non ad altezza di carrozzina, un ambulatorio con strumenti o anche il lettino non accessibile a persone disabili…
Ma anche, una manifestazione organizzata senza tenere conto dell’accessibilità e dell’accoglienza di persone con problemi motori e sensoriali, un info-point,  una biglietteria, un luogo allestito per un evento,  una esposizione, una conferenza...


Chi può adottare una barriera?
Chiunque. O meglio, chi vuole dedicare un po’ del suo tempo per una città accessibile può adottare una barriera e aiutarla a diventare un luogo accessibile a tutti.
In particolare potranno adottare e aiutare una (ma anche più di una) un gruppo di persone, ad esempio una associazione o la classe di una scuola.
Ma anche gli stessi addetti di un ufficio o un negozio che presenta una “barriera” la possono adottare, potranno essere loro stessi artefici del farla diventare un luogo accessibile a tutti.


Una volta individuata e adottata la barriera, vi impegnate ad aiutarla a diventare un luogo accessibile a tutti, in questo impegno sarete aiutati da questo blog o nel modo che troveremo insieme se ci scriverete a adottaunabarriera@gmail.com