Pagine

domenica 28 luglio 2013

PERO' C'E' UN PROBLEMA



Anche se noi cerchiamo più semplicemente di convincere i «deambulanti» che le città potrebbero essere degli straordinari manufatti  perchè per tutti possano avere uguali opportunità, , condividiamo il pensiero del dott. Marcello Villanova https://www.facebook.com/villanovamarcello?fref=ts :
«Oggi in ambulatorio ho visitato una serie di bimbi con SMA tipo II. Non c'è nulla da fare, è vero, questi bimbi hanno una intelligenza superiore alla norma. Nel corso degli anni numerosi sono stati gli studi scientifici a livello internazionale che hanno studiato questo fenomeno spendendo anche diverse centinaia di migliaia di euro. Eppure, la mia umile osservazione clinica mi ha fatto giungere ad una mia personale spiegazione e cioè che qualunque soggetto, anche munito di scarsa intelligenza, può godersi la vita quando deambula autonomamente, ma quando ci si muove poco, quando non si deambula allora bisogna avvalersi della propria intelligenza ed ingegno per godersi la vita e questi bimbi ne sono un esempio . Però, c'è un problema, a decidere i potenziali trattamenti terapeutici, le linee di ricerca, l'utilizzo dei fondi per questi bimbi ci sono coloro che deambulano che, come detto in precedenza, non sono sempre muniti di intelligenza propria. Questo è un problema che andrebbe studiato, invece di studiare l'intelligenza dei bimbi con SMA occorrerebbe studiare la scarsa intelligenza di tanti deambulanti che decidono per loro. Lo proporrò al direttivo deambulante di qualche associazione...»

Grazie Marcello, e magari un giorno, tra le pari opportunità di cui tutti dovrebbero godere, anche per i «non deambulanti» o «non» qualsiasi cosa, potrebbe esserci quella di godersi la vita «rilassati», senza doversi sempre spremere le meningi, e magari persino godendosi il lusso di «sprecare» un po’ del proprio ingegno...

lunedì 22 luglio 2013

LIFE AND LIFE



Per la casuale avventura del mio personale destino mi è capitato di frequentare una infinità di arti e mestieri, dal manovale al conciatore di pellami, dal decoratore di piastrelle ai territori della grafica e della comunicazione, i mestieri del gioco, del sociale e delle relazioni e ancora altro senza appartenere davvero a nessuno di questi. In equilibrio precario sui confini di tanti mondi diversi capita di essere attratti da ciò che come me e meglio di me  cerca di contaminare un territorio con un altro. Questo il fatto. Una storia semplice: una persona nasce e diventa grande; ne incontra un’altra e insieme hanno un bambino che cresce e lascia la loro casa; e poi ancora una delle due persone muore  e  alla fine anche l’altra. Il titolo è “Life” (Vita) e in fondo potrebbe essere la storia delle storie. Ma la sfida dell’autore di questa storia Philipp Meyer (di cui sono sommamente invidioso),  designer danese,  è stata di raccontarla attraverso un fumetto accessibile a chiunque. Una storia tattile, ma non nel senso che le immagini sono tradotte in volumi da toccare, nel senso che nasce per essere raccontata attraverso “emozioni” da percepire con il tatto. Ho letto avidamente come ha realizzato il suo lavoro su http://www.hallo.pm/life/ approssimativamente tradotto dagli automatismi di google… accidenti a me, di tante avventure ed arti quella delle lingue straniere  non è mai riuscita ad appassionarmi.

domenica 21 luglio 2013

ACCESSIBILITA' SENZA GLUTINE



Sottotono, anzi, toni accesi ma inconcludenti per l’ultimo “tavolo” per la cabina di regia del centro storico, giovedì scorso. Di fronte alla volontà ferma, declamata e conclamata, da parte degli amministratori, Flagiello e Frigeri, di definire in norme non “diversamente interpretabili” le regole per l’accessibilità degli esercizi commerciali (“sarà eventualmente la politica a stabilirne tempi di applicazione più o meno rigidi” testuale di Flagiello) da parte del tecnico della regione l’attenzione è stata spostata sui PEBA, illustrati come mappatura dell’accessibilità: “accessibilità è dare le informazioni di quali luoghi sono accessibili e quali no”.
I PEBA, i Piani di Eliminazione delle Barriere Archiettoniche, avrebbero dovuto  essere adottati da tutte le Amministrazioni Comunali entro il 28 febbraio 1987. la Legge Quadro 104/92 ampliò stabilendo che i piani dovessero essere “modificati con integrazioni relative all’accessibilità degli spazi urbani, con particolare riferimento all’individuazione e alla realizzazione di percorsi accessibili, all’installazione di semafori acustici per non vedenti, alla rimozione della segnaletica installata in modo da ostacolare la circolazione delle persone handicappate”.
Dunque i PEBA sono riferiti agli spazi pubblici e la “mappatura” (pur innegabile la sua immediata utilità anche come tale) è intesa come strumento per formalizzare i piani Pluriennali di Abbattimento delle barriere architettoniche e sensoriali.
A fronte di molte ambiguità  è invece univoca la legge 67/2006, “misure per la   tutela giudiziaria delle persone con disabilità vittime di discriminazioni”. Ai sensi di questa legge si ha discriminazione indiretta  quando una disposizione, un criterio, una prassi, un atto, un patto, o un comportamento apparentemente neutri mettono una persona con disabilità in una posizione di svantaggio rispetto alle altre.
Nemmeno commentabile la parte della discussione secondo la quale “il bar qui sotto” anziché l’accesso senza barriere architettoniche potrebbe offrire alla clientela il gelato per ciliaci e con ciò essere “accessibile”… !?…ok, ma certo per realizzare la rampa ce ne vorrebbe davvero parecchio!

Rimane un fatto importante, disabili, anziani, bambine e bambine, donne in gravidanza, genitori e simili con passeggini, ecc., rappresentano un popolo numeroso e che raramente viaggia da solo: pari opportunità a parte è davvero un buon affare tenere per loro le serrande e abbassate?

OGGETTO CURIOSO, SCOPERTO IL N. 2



Abbiamo incontrato la dirigente dell'Istituto Tecnico Commerciale e Turistico F. Scarpellini dott.ssa Giovanna Carnevali, che è rimasta entusiasta del progetto "come persona, come cittadina e come dirigente scolastico" (sue parole testuali). Tra i docenti del nuovo anno ci sarà anche la professoressa Carla Oliva, stamani nella piccola rappresentanza dell’”Adotta…”, non solo apprezzatissima docente ma fondatrice del periodico Chiaroscuro che per primo ha aderito al progetto… si preannuncia davvero un buon lavoro!
Nei corridoi dell’Istituto Scarpellini, una vera città, abbiamo avuto la sorpresa di trovare la sorella più giovane della nostra “giropittura”. Vedi post di martedì scorso, una centrifuga per provette in tutto uguale alla “curioso oggetto” che ha dato alla nostra macchina per dipingere, solo, se abbiamo osservato bene, lievemente più moderna e elettrizata.
Anche se nulla sembra muoversi in quell’orizzonte rimane l’offerta, per chi volesse contribuire con 5 euro (ma anche di più) alla realizzazione delle ludoteca più piccola del mondo, “la ludotricicletta”, di poter decorare con la meravigliosa macchina “giropittante” (di cui sarà dotata la suddetta “ludociclomobile”) e con apposito, intelligentissimo e ulteriore marchingegno... nulla di meno che una t-shirt.

mercoledì 17 luglio 2013

LE COSE DIFFICILI



Proprio ieri sera raccontando la storia della “giropittura” mi è scappato detto che se una centrifuga per provette può diventare una macchina per dipingere, una città può essere davvero a misura di tutti.
Gianno Rodari ci esortava a fare le cose difficili, “E’ difficile fare le cose difficili: parlare al sordo, mostrare la rosa al cieco. Bambini, imparate a fare le cose difficili: dare la mano al cieco, cantare per il sordo, liberare gli schiavi che si credono liberi.”
La ragazza nell’immagine si chiama Tsang Tsz-Kwan e termina la sua intervista sul sito web della CNN, nella sezione Asia>Age of China con le parole:
“Dove c'è una volontà, c'è un modo."

E’ quasi completamente sorda, cieca è ha poca sensibilità ai polpastrelli. Ha 20 anni e dopo aver frequentato brillantemente il liceo, ai test di ammissione universitaria è tra coloro che hanno ottenuto il miglior punteggio. Per tutto questo si è inventata un approccio alla lettura alternativo: legge in Braille con le labbra e vuole diventare traduttrice.

martedì 16 luglio 2013

GIROPITTURA STORY



Per chi aderisce, offrendo 5 euro, al progetto della “ludotricicletta” (vedi http://crowdfunding-italia.com/projects/ludotricicletta/ ), il diritto in esclusiva a decorare una t-shirt con la “giropittura”. Fiorse la “giropittura” con le barriere archiettoniche e sensoriali non c’entra nulla… questa la sua storia.

“Questa non è la storia di un manufatto ma di una casuale e prodigiosa macchina che permette a chiunque, senza limiti di età e di capacità, di fare con i colori un'arte che fa “hooo!!”
Durante lo sgombero di un locale l'occhio è caduto su di un oggetto curioso.
Chissà, forse quella specie di disco volante, forse la manovella che dava l'idea di poter avviare chi sa quale marchingegno, forse il morsetto che faceva immaginare di poter fissare il marchingegno ad un tavolo qualunque per fare pur qualcosa, forse tutto questo o forse l'aria vissuta di un oggetto che dovesse servire e molto abbia già servito…
…ma in realtà la sua funzione e seppure ne avesse una, rimase a lungo un mistero. Nel disco non si poteva alloggiare nulla, incomprensibili le pareti scoscese, incomprensibile il logo, il nome e la marca, unica cosa certa: girava forte con pochi colpi di manovella!
Cambiando di posto di tanto in tanto alle tante cose inutili che si conservano con cura, capitava di guardare il curioso marchingegno e improvvisarne un qualche uso… nulla da fare… unica cosa certa girava forte con pochi colpi di manovella.
Ci seguì apparentemente inutile e sornione in diversi traslochi e maneggiandolo con sempre più diffidenza e meno cura ci si domandava: “ma cosa diavolo lo teniamo a fare? Forse per far compagnia a due ruote in ghisa, anch'esse con morsetto e manovella, una macchina da cucire da calzolaio, ingombrante e pesante, svariati contrappesi di varie dimensioni presupposti da telaio, una grossa pinza tendi tessuto, una ciotola in alluminio, dei fili di vetro di vari colori…. e altre carabattole assortite. Ogni volta uno sguardo dal basso, dal lungo e dal largo… niente da fare, unica cosa certa girava forte con pochi colpi di manovella.
Di come e quando avvenne la svolta in realtà non c'è memoria, forse un'idea venuta in sogno o forse facendo la doccia, di certo l'avvio fu dato da un semplice pezzetto di legno.
Un listello di una quindicina di centimetri, forse più forse meno e due viti.
Due semplici viti che “avvitate in un bel tondo di legno poggiato sopra il misterioso “disco volante” (unica cosa certa girava forte con pochi colpi di manovella), facevano presa nel listello posto al suo interno fissando un piatto, finalmente “piatto”, con inesorabile efficacia allo “scosceso” oggetto metallico.
…e ora si! Gira gira, gira forte, e a girare forte con pochi colpi di manovella è finalmente un bel piano piatto, tondo e liscio che subito ci suggerisce qualcosa.
Fissarci un foglio versare il colore e… schizzarselo addosso e tutt'intorno è stato un esilarante, tragico, e intenso divertimento. Improponibile, trovare una soluzione è stato l'impegno successivo.
Per step successivi, come direbbero gli esperti, vennero un cartone posto intorno, poi il ripiegamento del bordo per “parare gli ultimi schizzi”, un base e un bel bordo solido e protettivo e infine l'attuale assetto con tanto di “cartucciera” per i barattoli dei colori.
Insieme al cartone prendeva forma, per fissare la macchina, un bel piano di legno sagomato ad hoc che trovava elegante e robusto sostegno nella “zampa” in ghisa di una vecchia macchina da cucire e poi ancora, nella versione “on the road” sul telaio di una “sedia a rotelle”
Eccola li, una macchina per colorare, gira forte con pochi colpi di manovella, quattro chiacchiere e poche gocce di colore.
Sembra creare anelli di colore poi si ferma… ed è “giropittura”.
P.S. A fare “giro arte” girando la manovella a tutto più, vengono bei muscoli e si tonifica il corpo (se non tutto almeno un braccio di certo), insomma aiuta a stare "in forma". Con ciò ci hanno fatto notare che a rigor di logica si potrebbe affermare che la “giro pittura” è una attrezzatura in forma…tica.”

Forse con le barriere architettoniche e sensoriali un po’ c’entra.

Se riusciamo a immaginare che una “centrifuga per provette” (il “curioso oggetto” altro non è che questo), possa diventare una mirabolante macchina per dipingere…  forse una città accessibile è possibile davvero.

lunedì 15 luglio 2013

FOLIGNO ACQUACCESSIBILE



Riceviamo e volentieri condividiamo con ci segue:
"Il comune di Foligno,Assessorato allo Sport ha adottato una barriera...e ne ha fatto un luogo accessibile a tutti con l' istallazione di un sollevatore per disabili presso la piscina comunale scoperta di S. Pietro. Da oggi la stagione estiva presso la nostra bella piscina e' veramente fruibile a tutti!!! A settembre riaprira' la piscina coperta, chiaramente dotata di sollevatore. Spero di conoscervi presto, con stima vi porgo i miei piu' affettuosi saluti Assessore allo Sport Stefania Mancini"

domenica 14 luglio 2013

LUDOTRICICLETTIAMO?



Ecco l’dea: realizzare insieme la più piccola ludoteca del mondo: “la Ludotricicletta”. Se volete andare subito al sodo, informazioni e adesioni qui http://crowdfunding-italia.com/projects/ludotricicletta/
Comunque l’idea è di una “bici da carico” a tre ruote http://www.cargobike.it/ attrezzata non solo con giochi e piccoli laboratori ludici ma anche per dire in giro (e speriamo in tanti) che la città accessibile a tutti è possibile…
 E’ un progetto di “crowdfunding”, letteralmente “raccolta fondi dal basso”, se ci riusciremo la “ludotricicletta” sarà in servizio (volontario) ai Giardini dei Canapè di Foligno e nel Centro Storico da ottobre.
E per chi darà il suo contributo in esclusiva la possibilità di decorare una “t-shirt” con la… giropittura!

Altre informazioni e naturalmente per aderire, come già detto qui  http://crowdfunding-italia.com/projects/ludotricicletta/ e ovviamente se l’idea vi piace,  aderite, diffondente, ditelo, in giro, fatelo sapere…  per realizzarla davvero dovremo essere, entro il 31 agosto, almeno in 679… 

sabato 13 luglio 2013

MENO 24, MA ANCHE MENO



Praticamente 24 ore, minuto più minuto meno, per il primo passo “ufficiale” di una piccola nuova avventura decisamente “sperimentale”. Il concetto è semplice, o riusciremo ad arrivare tutti insieme (precisamente dovremo essere non meno 680, anzi 679…) oppure nessuno parte e nessuno arriva (almeno per questa volta).
Ancora 24 ore, anche se oggi il Chiaroscuro con la presentazione del progetto era già in circolazione, ma noi, tanto per rendere un po’ più avvincente la sfida, rimaniamo fedeli all’impegno assunto e da qui “lanceremo” domani sera dopo la presentazione ufficiale del Chiaroscuro n. 23 dedicata a Lucia Genga, teatro Clitunno di Trevi ore 18, non mancate.

E in serata tornate a trovarci e, ovviamente se condividerete, condividete, linkate, diffondente…

giovedì 11 luglio 2013

TEMPI STRETTISSIMI



Quasi ci siamo, domenica ore 18 al teatro Trevi presentazione del n. 23 di Chiaroscuro dedicato a Lucia Genga. Nel nuovo numero del periodico Alessandra, finalmente, racconta del “giochiamo in tutti i sensi” e, un po’ contaminati e un po’ confortati da quell’avventura proviamo a lanciare una nuova piccola idea.

Ma ci serve la partecipazione e l’aiuto di tutti (anzi, almeno di 680 persone)un po’ per giocare ancora un po’, un po’ per dire ancora che una citta accessibile a tutti è possibile. Non anticipiamo di più ma i tempi saranno, considerando il periodo vacanziero,  strettissimi… state in campana!

sabato 6 luglio 2013

FALSI IN RAPPORTO 1 A 5



Magari non sarà una barriera architettonica ne sensoriale, ma questo è il fatto.
Nei giorni scorsi la stampa locale ha strombazzato del tipo che percepiva indebitamente  la pensione di invalidità sorpreso a correre con velocità e perizia in bicicletta. Non posso dire di aver letto tutti gli articoli pubblicati in quelli che letto oltre al “falso invalido” nessuno ha fatto menzione che per essere tali c’è bisogno di “falsi” medici, che in una “falsa” commissione, accertano e sottoscrivono, nell’esercizio delle proprie e retribuite funzioni, e questa volta il termine è esatto, tale “falsa invalidità”.

Più propriamente il titolare dell’indebito emolumento, senza scordare di citare l’indispensabile  “commissione”, quest’ultima in ragione di non meno di 5 professionisti per ciascun titolare, sarebbe più esatto che fossero definiti “truffatori” !

mercoledì 3 luglio 2013

CHE SIA FOR ALL



Abbiamo abbandonato qualche giorno facebook e blog… ma non siamo stati con le mani in mano. Diciamo così, abbiamo gettato qua è la un po’ di semi.  Terminato il primo giro dei  tavoli tematici della cabina di regia  abbiamo fatto un po’ il punto, studiato qualche documento e ragionato su temi, argomenti  e proposte da sostenere.
In buona sostanza c’è un piccolo “tesoretto” per “attrezzare” e promuovere il centro storico. Il palco per gli eventi, i “totem” per le comunicazioni, i cestini dei rifiuti e i rifiuti fuori dai cestini, bottiglie che restano a testimoniare la vita notturna, le cacche delle “bestie” (mi riferisco ovviamente all’animale bipede e apparentemente intelligente  non certo all’ignaro quadrupede che l’accompagna)…

Dunque il nostro impegno è che nulla sia speso e nulla fatto che non sia immaginato per tutte tutte le persone: abili, disabili, alti, lunghi corti, che sentono benissimo o un bel nulla o che udito e tatto lo usano per vedere, bambini, anziani, o adulti con bambini, giovani un po’ esuberanti, elettronici, artisti, qualunque e un po’ spaesati che andrebbero altrove… insomma una città!