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giovedì 20 dicembre 2012

NON FATE QUEGLI ASCENSORI




SOTTOPASSO PLATEATICO...
...NON REALIZZATE QUEGLI ASCENSORI!!!.
Immaginate di entraci con carrozzine bambini, disabili, biciclette, carrelli della spesa, deambulatori... avete mai osservato tutto questo agli ascensori della stazione? ...avete presente manutenzione, sicurezza (i minori ad esempio uscendo dalle scuole potranno utilizzarlo non accompagnati?), possibilità di guasti/fermo, ...
Differentemente da Rodari preferite far passare le persone sottoterra e le macchine sopra, passi, ma realizzate almeno due belle, ampie ed eternamente percorribili rampe di accesso... magari magari i muretti/balaustra potrebbero diventare panchine, magari "regalati" ai giovani per realizzare graffiti e murales, magari un concorso per rivestirle in mosaico di ceramica...
...INIZIAMO A REALIZZARE QUALCOSA DI CONCRETO PER IL PROSSIMO "ACCESS CITY AWARD"... e per tutti noi!!!

L’immagine è del 7 maggio 2007. E stata scattata a Orsago (Treviso) e si tratta dell’inaugurazione del sottopasso sulla (sotto) la statale 13 “Pontebbana” (traffico 35/40.000 veicoli al giorno – costo, opera completa euro 750.000).

RAMPA E’ BELLO, PER TUTTI E PER SEMPRE!!!


mercoledì 12 dicembre 2012

CONNESSIONI




Commentando la notizia del furto della carrozzina elettrica a “Darietto” che la “parcheggiava” nell’androne del palazzo a causa di un ascensore “diversamente largo” in Albenga, condannando il gesto azzardavo però la riflessione che forse “Darietto”  era stato “derubato” del diritto ad entrare in casa con le sue gambe come tutti, già prima del furto, quando tecnici e commissioni non gli hanno “prescritto” una carrozzina idonea a lui e al suo ascensore (per tacere possibilità e forse diritti ad una casa a pian terreno ovvero ad un ascensore più largo). Derubato due volte era la frase che ho taciuto quella volta e mi è tornata in mete ora, che con le ultime notizie correggo e non trattengo in “derubato tre volte!”.
La nuova agenzia testimonia che l’appello su facebook “AAA cercasi carrozzella rubata” ha ricevuto 2500 condivisioni, 1000 messaggi di solidarietà, “è un fiume in piena di amicizia e vicinanza”, scrive Ciangherotti  assessore ai Servizi sociali, ma tra tanta solidarietà registra (con stupefacente naturalezza) “il ‘niet’" da parte dell’ASL per l’acquisto di una nuova carrozzella”.
Mi dispiace davvero perché non vorrei sminuire la condanna di chi ha materialmente rubato la carrozzina di Darietto, ma il furto di un diritto, e fra tutti il diritto ad avere pari opportunità rispetto ad ogni altro, non riesce ad indignarmi di meno.
E ancora di più mi indigno supponendo che il “niet della ASL” non sia frutto di un sistema elettronico ma la ponderata risposta di esseri umani che quelle leggi devono umanamente applicarle. Ho sempre immaginato che il fatto che leggi, norme e regolamenti  siano  applicate non da macchine ma da “persone”, sia il “correttivo” per calibrarle con più giustizia nell’intreccio delle infinite storie umane. Nella delicatezza di questo compito e, ad esempio, nella responsabilità di poter sottoscrivere la concessione a Darietto di “una seconda carrozzina”  ho sempre immaginato potesse essere anche la misura dei compensi di chi queste decisioni può assumerle e sottoscriverle…
Ma secondo la ASL Darietto avrà di nuovo diritto alle sue gambe nel 2016, nel frattempo è partita la sottoscrizione per una nuova carrozzina, auguro il meglio (coordinate bancarie: Banca Carige, Conto Corrente intestato a: Centro Aiuto Vita ingauno; Iban: IT07W0617549250000001842880; causale: “per Darietto”), ma rimane l’amaro di un diritto in scacco ad una raccolta fondi…

lunedì 10 dicembre 2012

MA PERO'...




Una agenzia di stampa mi segnala la notizia che ad un anziano signore, conosciuto come “Darietto”, in quel di Albenga e per la seconda volta, è stata rubata la carrozzina elettrica. Con doverosa e giusta ovvietà le agenzie sono un fiorire "odioso reato", solidarietà e persino appelli a “chi avesse visto facce o movimenti strani in Via Sauro”.
“Siccome la carrozzina non entra nell’ascensore sono costretto a lasciarla a piano terra” racconta Darietto, “nell’androne del palazzo la collego alla presa del mio contattore elettrico per la ricarica”.
Senza nulla togliere alla vigliaccheria del furto, a me viene da pensare che forse “Darietto”, disabile fin dalla nascita come specifica l’agenzia, è stato “derubato” (magari con un sorriso) già prima di questo gesto odioso. Forse avrebbe avuto diritto ad un ascensore più largo, forse ad un appartamento a piano terra o, male che vada, almeno ad una carrozzina più stretta.
Forse i tecnici che concedono protesi e carrozzine, potrebbero spendere le proprie conoscenze non solo a filo di “nomenclatore” ma anche per far sapere che esistono “ausili”  capaci di dare a tutti pari opportunità  e magari proporre a Darietto una carrozzina giusta per lui e per l’ascensore, senza costringerlo a lasciare “le sue gambe” nell’androne del palazzo. 

venerdì 7 dicembre 2012

C’È QUALCOSA CHE MI SFUGGE


In via XX settembre sta aprendo un nuovo “panettiere”. A vederlo sembra un bel negozio, ma solo a vederlo perché all'ingresso c’è un notevole gradino che impedisce l’accesso a chi per “camminare” utilizza una carrozzina ortopedica, mentre lo rende comunque difficoltoso se volete entrare con piccolo sul “passeggino” o se avete qualche problema di “mobiltà”, magari anche solo una temporanea gamba ingessata.
Su corso Cavour il nuovissimo “Med Store” offre alta tecnologia in forme eleganti, ma uno scalino impedisce l’accesso a coloro per i quali magari quella tecnologia oltre che divertente e alla moda potrebbe anche essere utile per offrire uguali opportunità a chi inconsapevole spende 5 sensi e deambula su due gratuite gambe di proprietà
In via Umberto I, accesso da via Oberdan, proditorii dislivelli non segnalati rendono il marciapiede proibito ai non vedenti e pericoloso ai più (quest’ultimi più volte, ci dicono, già inciampati e dolenti), mentre i negozi rimangono comunque (perlopiù) inaccessibili. Parlando con la titolare di uno di questi la signora si è prontamente dichiarata disponibile a realizzare una piccola rampa per rendere accessibile il suo negozio, mentre un “vigile urbano”, presente e sollecitato se non a sanzionare, almeno a “testimoniare” leggi e normative, è intervenuto dicendo: “capirete, i negozi sono tutti così… anzi, questo scalino è pure piccolo dovete vedere gli altri…”
…basiti ci siamo allontanati rotodeambulando perplessi!!!