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mercoledì 25 dicembre 2013

BUONE FESTE


Per tutti coloro che vedono questo post solo attraverso un programma di sintesi vocale, provando a raccontare l'immagine allegata potremmo dire che:
nel cielo sopra il profilo di tetti, torri e cupole di una città, su di una lunga slitta guidata da Babbo Natale e trainata da tre renne, viaggiano tante persone. Persone comuni, in carrozzina, con il bastone bianco e il cane, artisti di strada, burattinai, bambini con le biciclette, anziani, donne in cinta, genitori con i passeggini, biciclette da carico...
Sulla lunga slitta la scritta: "buone feste dall'Associazione Festival per le città accessibili.
In basso sotto i tetti delle case la scritta

sabato 7 dicembre 2013

DIVERSAMENTE AL LAVORO



A carte bollate ancora fumanti, ufficialmente e formalmente operativa l’associazione “festival per città accessibili” il gruppo è al lavoro (vedi anche precedenti post) per il primo appuntamento e quasi per il secondo, quest’ultimo perlopiù realizzato e curato dalla attivissima Annita di AISM.
Telefonate, sms e scambi di mail per mettere in ordine a tempo di record il programma della mattinata del giorno 11 al teatro S. Carlo.
Fatto il sopralluogo, ok per la saletta dove il “merendero” allestirà per tutti un piccola colazione, prenotato un giusto di service per voce e proiezioni mentre ci ha assicurato con entusiasmo la sua preziosa presenza Claudia Guarino che tradurrà in LIS.
Ci confrontiamo su qualche idea e sull’opportunità di proiettare l’11 questo o quel video… insomma contiamo davvero di riuscire ad offrire alla ragazze e ai ragazzi una “accessibile”, piacevole e preziosa mattinata!

(…e intanto grazie a tutti coloro che stanno spendendo in tutto questo impegno, ingegno e passione)

...questo e altro ancora su http://www.folignobenecomune.it/

sabato 30 novembre 2013

NEWS 131130



Giovedì 28 alle ore 19 a Foligno è nata l’associazione “Festival per le città accessibili”.
Da qui un grazie e buon lavoro a tutti soci fondatori Alessandra, Annarita, Carla, Claudio, Daniela, Giorgio, Maria Chiara, Massimo, Mirko, Rossano, e alle agenzie  da cui alcuni di loro sono stati delegati, Associazione Age- Foligno, associazione Chiaro Scuro, associazione Fermentum, Centro Servizi Foligno, ITT Leonardo da Vinci, Polisportiva Disabili.
Dall’atto costitutivo e statuto
“L’Associazione nasce dall’esigenza di promuovere sviluppare e realizzare la “città accessibile”, ovvero intesa come sistema di luoghi, servizi, azioni, ed eventi ideati e realizzati per le persone in considerazione di qualsivoglia condizione fisica, psichica e sensoriale. Luoghi servizi e azioni privi di barriere architettoniche, sensoriali e della comunicazione, idonei ad offrire a ciascuna persona uguali e pari opportunità, considerando puntualmente ogni particolare situazione di disabilità  motoria, sensoriale o della comunicazione, condizioni psico-fisiche proprie delle diverse età e accadimenti della vita e/o delle storie personali.
In particolare opera in continuità al progetto denominato “adotta una barriera e aiutala a diventare un luogo accessibie a tutti”…”
Del tutto casuale la notizia tra le nostre agenzie stampa, che stigmatizza con amara precisione come la città possa essere un efficace strumento per garantire uguali opportunità per tutti , ovvero un “non attraversamento, non marciapiede, non segnalatore acustico”, siano   piuttosto (non) azioni discriminanti e alla fine possono ricadere (spesso senza clamore ma nell’arrabattarsi individuale) nell’impedimento persino al diritto al lavoro.

“IVREA (TORINO) Umberto Breglia ha 43 anni ed è cieco. A portargli via la vista, un po’ per volta, è stata una retinite pigmentosa genetica. Lui, che all’epoca aveva 20 anni, ha capito quel che gli stava capitando. Si è adeguato all’handicap e ha lottato: ha imparato il linguaggio braille, ha continuato a studiare e ha insegnato in un centro professionale.   Fino a 25 mesi fa, quando è rimasto senza lavoro. Ma nemmeno questa volta si è arreso. Lunedì prossimo, dopo aver vinto un concorso, farà il centralinista al carcere di Ivrea.
 … Ogni mattina partirà da Torino, dove vive, per raggiungere la casa circondariale. Un’ora di viaggio, tra metro, treno e autobus, senza problemi. Fino all’ultima fermata del pullman prima del carcere: scenderà direttamente sulla statale, dove sfrecciano decine di auto al minuto. Da qui in avanti per lui sarà impossibile raggiungere il posto di lavoro. «A meno che - spiega - io non voglia rischiare la vita finendo sotto una macchina».
Quasi 150 metri di tragitto pieno di ostacoli. Senza strisce pedonali, senza un semaforo con un segnalatore acustico, senza un marciapiede che conduca alla casa circondariale. Banalità per chi non è costretto a convivere con un handicap del genere, una priorità per chi, come Umberto, deve muoversi sfidando il buio. 
Ora lancia un appello: «Aiutatemi, mettetemi nelle condizioni di poter andare al lavoro senza dover rischiare la vita ogni giorno». Ha chiesto al Comune di Ivrea che venisse spostata la fermata il più vicino possibile al carcere. E che, soprattutto, venissero disegnate le strisce pedonali a ridosso del semaforo. Tutto inutile.
La prima risposta lo ha lasciato impietrito. Poche righe inviate via mail dal Comune. C’era scritto: «Le devo comunicare che, purtroppo, ci sono criticità strutturali su quel nodo per cui nell’immediato risulta molto complicato attuare delle modifiche». … «Rinunciare a quel lavoro? Non ci penso nemmeno». 


Seguite il progetto "adotta una barriera..." e l'associazione "festival per le città accessibili" su http://www.folignobenecomune.it/

mercoledì 30 ottobre 2013

STENCIL


Lecce 28 ottobre, leggiamo in una agenzia:
“intorno alle 23,30 un uomo aveva posteggiato la sua auto in via Brunetti, angolo via Otranto. Ritornando a tarda ora scopre che un misterioso giustiziere ha “sanzionato” l’auto posteggiata, senza averne diritto sul posto riservato ai portatori di handicap, con pennello e vernice disegnando sulla carrozzeria il logo dei disabili: l’omino stilizzato sulla carrozzella”
Oggettivamente si tratta di un reato, “danneggiamento”, però, come direbbero gli esperti “quando ce vò, ce vò”.
Talmente vero che anche la vittima, dopo sorpresa, ira e chiamata delle forze dell’ordine, ha rinunciato a sporgere querela.
Nonostante il suddetto parere degli esperti anziché vernice e pennello noi consigliamo di lasciare sul parabrezza dell’abusivo parcheggiatore le nostre multe che così sanzionano il malfatto
Questa multa è assai salata
Perché un bimbo te l’ha data.
Ti credevi furbo e scaltro
Ma risulta, ahimè, ben altro:
“se l’esempio copierò
Quando anch’io sarò,
qui è ben documentato…
che il maestro tu sei stato!
E se poi siete, come direbbero sempre i suddetti esperti, "adulti e vaccinati" potete sottoscrivere l’ulteriore e apposito inciso:
…anche se sono un po’ cresciutello
Confermo che il tuo esempio non è bello!

lunedì 28 ottobre 2013

SORPRESA



Praticamente pochi minuti fa abbiamo trovato nella posta elettronica questo gradita mail:
“Gentile Giorgio,
ti ringraziamo infinitamente per avere arricchito (inconsapevolmente) il nostro quadrimestrale con il bellissimo articolo (L'oca del gioco) che abbiamo trafugato dal tuo sito.
È pubblicato a pagina 20. Puoi vederlo on line all'indirizzo: 
Se desideri qualche copia cartacea, devi solo chiederle.
Grazie, cari saluti e buon lavoro.
Edvige

Ovviamente siamo andati subito all’indirizzo indicato dove l’articolo “trafugato” è chiuso con questo “Finale ULIDM”:
“Il tutto è stato realizzato grazie alla collaborazione di enti pubblici e di privati, di associazioni e di persone volonterose.  Che dire se non esprimere, davvero, tanta meraviglia e un  poco di sana invidia.
E se davvero è anche colpa nostra, beh, siamo orgogliosi di avere “peccato”.
Complimenti a tutti!”


Stando così le cose ai “mariuoli”  comunichiamo da qui che siamo disponibili a “condonare” il furto a patto di una loro presenza riparatrice al “Festival delle città accessibili”…

domenica 27 ottobre 2013

BUON LAVORO



Non è l’unico ma certamente è realizzato davvero davvero a regola d’arte.
Potrebbe essere una immagine di Stoccolma perché l’architetto Enrico Giovannone, che ha incontrato per nostro conto la “municipalità” di Stoccolma tra le domande poste ha chiesto di quanti centimetri potesse essere uno scalino per essere considerato accessibile. Risposta: “zero”. Ma almeno un paio, magari lo smusso della soglia? Niente da fare, “accessibile” sta a dire senza dislivello, stesso piano, nessun centimetro ammesso.
L’immagine è invece di Via Madonna delle Grazie, il parcheggio si raccorda “zero cm” con l’area a marciapiede che a sua volta si raccorda dolcemente con l’accesso al percorso pedonale sottostante. Un raccordo articolato e perfetto senza un minimo gradino. Curioso che tanta attenzione dia accesso esclusivamente ad una… scala!
(Ma certamente in seguito ci sarà un attraversamento pedonale… o no?)

All’incontro di giovedi 24, sala Pio La Torre sostanzialmente “piena” di rappresentanze diverse tra cui particolarmente nutrita quella delle persone sorde di Foligno (ca. 12 i presenti oltre una cinquantina l’intera “comunità”). Tra tutti un particolare ringraziamento all’architetto Consuelo Agnesi, che non solo ci ha raggiunto da Senigallia ma ci ha dedicato praticamente l’intera giornata.  Tutti presenti si sono comunque espressi favorevolmente per il progetto del “Festival delle città accessibili”, purché non sia una vetrina, ma piuttosto la tappa di un impegno costante e soprattutto concreto.
Annita, AISM, dopo aver raccontato che anche altre sezioni dell’Associazione hanno accolto favorevolmente l’idea del “festival” ha annunciato che in occasione del prossimo evento, un concerto a dicembre, il ricavato andrà in parte per questo progetto.


Dunque nei prossimi giorni inizieremo a lavorare, più nel concreto, per quello che sarà il Festival e per la costituzione dell’associazione omonima, ovviamente chiunque avesse idee, disponibilità, voglia di collaborare non ha che da contattarci e a noi tutti… buon lavoro!

mercoledì 23 ottobre 2013

IL FESTIVAL... IN CAMMINO


Potrebbe essere che la città
sia una fantastica costruzione comune
in cui ciascuno
può fare in modo che ogni luogo
offra a tutte le persone opportunità uguali.
FESTIVAL DELLE CITTA’ ACCESSIBILI
Primo incontro organizzativo
Foligno – Palazzo del Comune, Sala Pio la Torre
GIOVEDI’ 24 OTTOBRE 2013
ORE 17,30

domenica 20 ottobre 2013

PROGETTI DIFFICILI



Anche la storia dell'adotta una barriera in fondo inizia da una “passeggiata consapevole” di una  amministratrice (oggi vice sindaco) della nostra Foligno, dunque ci siamo iscritti ed apprezziamo le “passeggiate” organizzate, insieme a diversi altri soggetti,  dal Gruppo di Lavoro per l’Accessibilità del Consiglio dell’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori di Ascoli Piceno (19 ottobre Ascoli Piceno, 9 novembre S. Benedetto del Tronto).
In ragione del limitato numero di “non ausili” di cui saranno dotati i “normopartecipanti” per percorrere i percorsi individuati nelle medesime condizioni di chi sordo, cieco,  semi o rotodeambulante, ecc., ci ha scritto l'organizzatrice architetto Elisabetta Schiavone, sono riservate a professionisti e P.A….  “se foste interessati a venirci a trovare sarebbe per me un piacere” (se riusciamo parteciperemo a quella del 9 novembre).
Resta però un interrogativo che ci assilla e con cui non di rado tormentiamo a nostra volta singole persone e consessi.
Se per comprendere come progettare (o anche amministrare) luoghi, case e cose a misura delle persone disabili occorre fare esperienza in carrozzina, bendati sugli occhi o nell'udito, la domanda è: come sarà possibile progettare un ristorante senza provare a fare il cuoco o il cameriere, un ospedale senza cimentarsi in sala operatoria o in infermeria, un aeroporto senza aver fatto decollare almeno un piccolo aereo da turismo, o più semplicemente un muro senza aver fatto il muratore e una casa senza essere almeno per un po” “casalinga”... ?

Fino a quando mi sono iscritto all'università (in tempi ormai molto remoti alla facoltà di architettura di Genova) ho sempre immaginato di fare l'architetto, poi, colpito io per primo da questo dubbio, ho iniziato ad essere un po' muratore, cuoco, cameriere, falegname, casalinga, simil-rotodeambulante... e in verità non ho ancora finito di imparare!

venerdì 18 ottobre 2013

TURISMO ACCESSIBILE



Il tema dell’accessibilità, almeno in sede di dibattiti, incontri e iniziative più o meno concrete, dalle spiagge e dalle amene località marine si sta spostando con la stagione invernale e scolastica ai luoghi della cultura e finalmente alle città…
Questo è buono, e mentre stiamo lavorando al “festival delle città accessibili”, ne trovate quihttp://www.folignobenecomune.it/index.php/festival-citta-accessibili , rimane il fatto che tra i tanti luoghi accessibili certamente il più prezioso è la casa di amici veri che, proprio come i luoghi senza barriere architettoniche e sensoriali, a ben vedere di solito non sono poi molti…

martedì 15 ottobre 2013

SELF-MADE CITY



Si fa chiamare “Toro Seduto” e pare sia un ruotodeambulante non meglio identificato che con una squadra di amici nottetempo realizza in quel di Bologna rampe di accesso a marciapiedi e porticati. Con il nome del mitico capo Sioux e una stella (ma forse sarebbe stata più indicata una piuma come quelle del copricapi degli indiani d’America) firma sul cemento i manufatti che realizza.

Toro Seduto ai microfoni di Radio Città del Capo (capo indiano?) ha raccontato che a Bologna sono stati resi accessibili gli automezzi del servizio urbano, lodevole, ma  con la mancanza di rampe di accesso a portici e marciapiedi, i rotodeambulanti, dopo essere finalmente riusciti a salire sopra gli autobus, una volta scesi e costretti a camminare in mezzo alla strada ora rischiano di finirci sotto!

sabato 12 ottobre 2013

PAROLE



Eppure le parole io cerco di ascoltarle prima ancora di scriverle, eppure non capisco.
Leggo sulle agenzie di stampa che a Foligno è stato firmato il protocollo per le “Guardie Ambientali” che saranno in servizio nel Centro Storico  e nei nei parchi pubblici, lungo le mura urbane e il fiume Topino.

L’idea è nata dai tavoli della Cabina di regia del Centro Storico (noi c’eravamo), ma qualche parola ad illustrare questa genesi non l’ho trovata. Peccato, quei tavoli, almeno a noi, stanno richiedendo un certo impegno e immaginandoli come strumenti per una nuova partecipazione, in questo felice caso, avrebbero meritato qualche parola di riconoscimento e forse persino di “incitamento”.

Altre parole mi hanno invece colpito per la loro inaspettata e sottolineata presenza: ”… non c’è alcuna volontà repressiva …” parole spese insieme ad altre per illustrare le funzioni delle “guardie”. Certo è vero che se militari armati e mezzi blindati sono impiegati per “missioni di pace” meno che mai delle semplici “guardie” potrebbero sanzionare alcunché.

E qui forse potrei capire il “non riferimento” alla cabina di regia perché le parole pronunciate in quella sede suggerivano addirittura di selezionare “guardie” provenienti da altri territori per evitare che rapporti troppo “amicali” con la cittadinanza potessero alla fine vanificare l’atteso impegno sanzionatorio.

Le guardie saranno attive a “salvaguardia della tutela del territorio, del decoro urbano e degli animali”. Scevri da volontà vessatoria spiegheranno amabilmente agli animali che con legittima inconsapevolezza faranno i propri bisogni lungo i marciapiedi di non volerne a quelle bestie dei loro proprietari che non provvederanno a raccoglierli, perché il "regolamento in materia ambientale" del comune di Foligno “a parole” è assolutamente preciso: “Articolo 3 - Deiezioni dei cani 1. I proprietari dei cani condotti in luoghi pubblici all’interno delle aree urbane o spazi privati aperti al pubblico, hanno l’obbligo di raccogliere gli escrementi dei propri animali in modo da mantenere lo stato di igiene e decoro del luogo. A tale scopo devono essere muniti di idonea attrezzatura (palette, sacchetti o simili) che deve essere esibita per qualsiasi controllo delle forze dell'ordine”… “La violazione di quanto disposto negli articoli 2, 3, 4 e 7 co. 1, 2, 3 del presente regolamento comporta l’applicazione della sanzione amministrativa pecuniaria da € 25 a € 200. E’ consentito il pagamento in misura ridotta.”


E infine, per restare in tema di parole, temo che non siano invece pubblicabili quelle che pronunceranno i malcapitati che con la ruota di una carrozzina, un bastone bianco, ma anche, con straordinarie pari opportunità, una scarpa elegante o qualunque, transiteranno sui “ricordini intestinali” salvaguardati da ogni volontà vessatoria.

mercoledì 9 ottobre 2013

IERI E DOMANI



“Ovviamente garantendo un adeguato riscontro in cappuccini e biscotti pensate di rimettervi in moto x il "festival delle città accessibili" che sta tentando (indegnamente) di replicare (esagerando ancor di più) il vostro "giochiamo in tutti i sensi"?” Questa la mail che qualche giorno fa Daniela e Giorgio hanno inviato a Alessandra, animatrice e portavoce delle ragazze del presidio del volontariato al liceo Frezzi, l’ormai mitico SPES.
Così ieri, insieme al “Marval” colazione di lavoro (come direbbero quelli seri)  in quel di via Pascoli. Pasta all’Amatriciana, fettine panate e patate “spaccate”… ma per finire caffè e biscotti. La confezione Alessandra l’ha voluta lasciare al laboratorio certa di tornare presto con il suo “staff” (…temo che dovremo procurarcene anche altre confezioni).
Domani invece, in quel di Stoccolma, l’architetto e amico Enrico, incontrerà gli amministratori della citta per presentare il progetto, fare qualche domanda (ne abbiamo compilate un paio di cartelle) e magari “rubare” qualche buona idea per la città accessibile o addirittura convincerli a venire a raccontarcela di persona.
Sull’onda dell’incontro di Stoccolma, (ne abbiamo avuti persino a Londra, ma segretissimi per scaramanzia e auspicio di buon fine) esagerando in megalomania e immaginandoci ormai internazionali, su http://www.folignobenecomune.it/ stiamo procedendo, grazie al preziosissimo aiuto di Daniele, a pubblicare i testi in inglese.

Letteralmente “detto fatto” al lavoro anche le ragazze e i ragazzi dell’Istituto Tecnico Tecnologico di Foligno che a tempo di record stanno realizzando un’idea scaturita dal lavoro a dei tavoli della “cabina di regia per il centro storico”… e poi ancora altre cose, persino simpatiche, “multiartistiche e multisensoriali” e persino messe a punto a puntino… ma segretissime per farvi fare un esagerato “oohh” (senza barriere architettoniche e sensoriali) quando le scoprirete!

domenica 6 ottobre 2013

TIMELESS DAY



Oggi sarebbe la “Giornata nazionale per l'abbattimento delle barriere architettoniche”, esattamente l’undicesima dalla sua istituzione promossa dal “Fondo Italiano Abbattimento Barriere Architettoniche” in sigla FIABA.
FIABA, nella persona del suo fondatore e presidente Giuseppe Trieste ci è capitato di incontrarlo a Fabriano dove sia lui che chi scrive erano stati invitati a intervenire in occasione della presentazione  di un “osservatorio sull’accessibilità” della città. Nel suo intervento ha presentato la “total quality”, mentre noi abbiamo concluso: “l’osservatorio sulle barriere architettoniche che ci piacerebbe davvero è quello che di osservazione ne dovesse fare una sola:  barriere non ce ne sono più!”
Alla Regione Umbria l’assessore Vinti (presentando ieri la giornata di oggi) dopo aver snocciolato dati, date e appelli, ha concluso annunciando la costituzione di uno specifico gruppo di lavoro a cui parteciperanno i rappresentanti degli enti locali, delle associazioni e dei tecnici…
"Timeless day" sta per (spero) "giorno senza tempo"!

sabato 28 settembre 2013

STUPID VIEW

Virginia, sulla pagina di facebook adotta una barriera ha apprezzato l’idea di un “Museo della stupidità umana” che abbiamo proposto nel post precedente. 
Così anche noi ci abbiamo ripensato e in attesa che sia allestito in quel che resta della Concordia squarciata (pare) per uno stupido “inchino”, abbiamo deciso iniziare a raccogliere i reperti degni di essere esposti.
A Rivotorto, vicino Assisi, ci è successo di dovere andare in farmacia. Come capita appena allontanati ci siamo detti “accidenti potevamo fare una fotografia”
Ma al computer scopriamo con (dis)piacere che l’opera osservata e che candidiamo al Museo delle stupidità umana (attendiamo però l'assenso di Virginia), è documentata su “street view”, da cui l’immagine che così proviamo a descrivere:

La farmacia in quel di Rivotorto,
seppure il paese non ne abbia il torto,
ha la rampa d’accesso progettata
con logica perfetta e raffinata.
Con la carrozza a spinta o a motore
arrivi tranquillo al piano superiore
ma quando quasi già sei sull’ingresso
uno scalino dice che non sei ammesso





(“street view” oscura volti e targhe, sebbene conoscere sia sempre meglio che ignorare, un po’ per rispetto dell’intelligenza umana e un po’ per mostrare una giusta vergogna, suggeriremmo di oscurare “capolavori” come questo)

...CON LICENZA

Lo stato dell'Iowa ha deciso di dare il porto d’armi a persone che sono parzialmente o completamente cieche.
La mia idea è che sarebbe il caso di istituire una licenza, prima ancora di quella di quella per usare le armi, per l’uso del cervello.
L’ Iowa  certamente è lontano, ma anche a pochi metri da noi lo spettacolare “raddrizzamenti” di un transatlantico ci ricorda che anche chi l’ha incagliato sulla roccia causando 32 morti, certamente non meriterebbe il “porto di cervello”.



E come sempre fatto 30 si potrebbe fare 31, e l’idea potrebbe essere, recuperato il Concordia, di adibirlo a “museo della stupidità umana”.
 Nel caso le barriere architettoniche e sensoriali, i negozi che rinnovano tutto tranne eliminare lo scalino all’ingresso, le comunicazioni sonore senza sottotitoli, le immagini senza braille e altro ancora, ne occuperebbero certamente una buona parte.

sabato 14 settembre 2013

TUTTO DA RIFARE



Grande attesa per il concerto di Zubin Metha che il 24 settembre inaugura ufficialmente piazza S. Domenico.
Capita che tra chi prenota, anzi, cerca di prenotare, ci sia anche chi assisterà, anzi, cercherà di assistere, al concerto dalla propria carrozzina.
All’atto della prenotazione (oggi, mattina di sabato 14) l’indicazione è certa e sicura: “il disabile non paga, paga solo l’accompagnatore”.
Non pagare non è essenziale, essenziale è avere la possibilità di essere li come chiunque altro, comunque perfetto, indicato il numero di “accompagnatori” e di “disabili” l’attesa dei biglietti dura qualche secondo.
Accompagnatori sistemati, per i disabili c’è da attendere “perché mi devono far avere i biglietti”. Ma l’attesa “h tickets” sembra farsi lunga “magari ripassate tra un quarto d’ora”.
Stasera il "corteo storico della Quintana", il giro per la città piena di gente, di scenografie e impianti in allestimento, prove microfoni, parrucchieri già alle prese con le acconciature delle dame che sfileranno stasera, dura una buona mezzora ma al ritorno anziché i biglietti pare che siano scomparsi addirittura i posti riservati a chi li dovrebbe occupare con la propria carrozzina.
Posti da 15 euro, da 10, riservati alle autorità (in quantità apparentemente esagerata)… ma posti disabili non ce ne sono: “forse dovremo riassegnare tutte le prenotazioni, oscurare il sito e ricominciare tutto da capo”.

Raggiunta telefonicamente una responsabile dell’organizzazione, o meglio della “non organizzazione”, sembra alquanto preoccupata… ma non per gli esclusi: “ e no signora, qui il problema grosso è il mio, non immagina che lavoro sia sistemare ogni cosa e ora, si figuri, magari mi toccherà rifare tutto.

lunedì 9 settembre 2013

ALECALACINEBRAILLE



Alessandro dell’Acqua ha realizzato una maglietta multisensoriale, ovvero con una scritta leggibile in alfabeto e al tatto in braille. Nasce dalla collaborazione con l’Istituto dei  Ciechi di Milano, ma per la moda non è la prima esperienza: nel 2008 Fiorucci fece una maglietta in braille per l’anniversario di una onlus che combatte la cecità nel mondo, mentre un sito americano - fondato da una persona prima semplicemente interessata e poi vittima essa stessa di una progressiva perdita della vista - propone in braille accessori di ogni tipo. Noi che non comunichiamo utilizzando i tessuti ma sostanzialmente la carta (di cellulosa o multimediale che sia) con la stessa idea dell’alfabeto in lettere e in braille avevamo realizzato dei segnalibri… magari uno è arrivato alla casa di moda.
A Madrid la prima sala cinematografica totalmente accessibile, la sala 6 del Cines Dreams Palacio de Hielo. I non udenti possono seguire i dialoghi nei testi  che scorrono in  uno schermo al di sotto della proiezione principale mentre i non vedenti possono ascoltare la descrizione audio tramite cuffie che ricevono il segnale via “induzione” (senza fili). Ad un progetto del genere stava lavorando anche la multisala Clarici, l’avevamo menzionato anche nell’Access City Award, starà andando avanti?
Bertolucci ha ricevuto una lettera da Matilde una bambina che ha una malattia neuromuscolare progressiva e vive “prigioniera”  nella città “più bella del mondo”. Bertolucci nella serata finale del Festival del Cinema ha voluto rilanciare l'appello. L’amministrazione ha prontamente risposto: “non è possibile avere a Venezia rampe e pedane stabili tutto l'anno - replica il sindaco - per superare le barriere architettoniche costituite dai ponti, anche per evidenti problemi estetici, ma certamente l'Amministrazione comunale è fortemente impegnata su questo terreno e stiamo studiando nuove soluzioni».

Speriamo che non siano così nuove come il ponte di Calatrava, una vera offesa all’accessibilità (e all’intelligenza) dove, giusto per non creare discriminazioni, le persone con problemi motori per attraversare il ponte vengono (uno per volta) chiusi in uovo che con “elegante lentezza” li deposita sull’altra sponda!

domenica 8 settembre 2013

IL NUOVO SITO INTERNET



Con il prezioso aiuto di Baires stiamo (anzi per ora perlopiù il lavoro è il suo) mettendo a punto il dominio http://www.folignobenecomune.it/http://www.folignobenecomune.it/ . Sostanzialmente ci sarà lo stesso materiale di questo bolg e dell ID facebook "adiotta una barriera e rendila accessibile", in particolare gli interventi meno legati all’attualità più contingente e le iniziative più specifiche come il Festival delle città accessibili, la possibilità di consultare documenti, ecc., sempre nell’impegno di una città intesa come “straordinario manufatto collettivo per dare a tutte le età e condizioni di tutti gli individui pari opportunità”.
In questi ultimi giorni sempre Baires sta lavorando per l’accessibilità, tre pulsanti in alto a destra permettono di ingrandire il testo e/o aprirlo a schermo intero in una nuova finestra. Se ci segnalate problemi cercheremo di risolveri…

Ultimo inserimento http://www.folignobenecomune.it/index.php/linkshttp://www.folignobenecomune.it/index.php/links le “nostre” proposte formalizzate ai tavoli della “cabina di regia per il centro storico” che a giorni riprenderà i lavori.

mercoledì 4 settembre 2013

LA NORMA E LA SOSTANZA

Le cose, i servizi, gli eventi e la città per tutti, insomma l’accessibilità che è il tema di questa pagina e del nostro impegno, vive in una specie schizofrenica realtà. Si perché da un lato c’è l’accessibilità dettata da norme e regolamenti e dall’altra c’è quella che vive, insieme al alla propria disabilità, chi si reca in un albergo, un museo, un evento dichiarato e contrassegnato come accessibile e per scoprire che per se accessibile non lo è affatto. E come se non bastasse questa doppia realtà, dell’accessibilità rispetto alle norme e quella rispetto alle persone, è ulteriormente complicata dai diversi marchi più o meno brevettati che dovrebbero attestare l’accessibilità di luoghi e strutture. E’ di questi giorni la notizia che  Roberto Vitali ideatore e concessionario del villaggio e del marchio (depositato) “Village for all” è stato invitato alla a partecipare all’audizione pubblica della Commissione TRAN (Trasporti e Turismo), in programma il 5 settembre al Parlamento Europeo di Bruxelles, dedicata al turismo accessibile.
Il mese scorso ci è capitato di cercare una camera accessibile in una struttura dove campeggiava il marchio “V4A”a Cupramarittima. Il problema più grosso spesso è il bagno e in effetti numerose stanze avevano un bagno a norma… ma non accessibile per noi.



I disabili, come ha detto Isabella con la sua delicata fermezza alla conferenza di sabato scorso a Spoleto, i disabili, ahimè, non sono mai a norma. Ciascuno ha una norma tutta sua e la migliore garanzia per una accessibilità vera non è applicare una regola, ma semplicemente tante regole diverse e assortite.
Differenziare è meglio, perché è difficile immaginare un bagno così ampio che ogni elemento è utilizzabile in carrozzina di fronte, da destra e da sinistra, regolabile a diverse altezze con appoggi su tutti i lati ma anche senza perché a qualcuno potrebbero impicciare… e non so nulla di cosa sarebbe utile per un cieco, un sordo o una persona che abbia problemi nella comunicazione… ma so che accessibile a tutti, “for all” o “4A” che sia, dovrebbe essere accessibile a tutti e a tutte queste persone.
Ma a Cupramarittima, marchio (depositato)“V4A” la cosa che più ci ha colpito è stato che il personale, peraltro gentilissimo e che ha consultato insieme a noi le planimetrie di tutte le stanze, non aveva la minima consapevolezza che per offrire una stanza accessibile non basta dire che è a norma, bisogna chiedere e capire (ora forse lo sa).
Significativa è stata invece anni fa l’esperienza al villaggio “I Girasoli” di Arezzo che offre sistemazioni in camere e in bungalow. All’atto della prenotazione, prima ed unica volta, ci siamo sentiti chiedere “a lei la tazza del bagno occorre a destra o a sinistra?”

Anche I Girasoli hanno il marchio “V4A” (quando siamo andati noi mi pare non l’avesse) ma comunque il personale sa perfettamente quanti sono i bagni destri e quanti i sinistri, larghi, stretti con le porte come. Fa quelle domande perché conosce le cose di cui parla e sa che accessibile è risolvere un problema ogni volta diverso. Perché ad essere “la norma” siano quelle domande, l’AISM, che ha realizzato e gestisce I Girasoli,  insieme ai luoghi forma le persone.

domenica 1 settembre 2013

...SI DIVENTA

Ieri, come annunciato, a Spoleto intenso incontro con il dott. Marcello Villanova organizzato da “Ruotaabile onlus” e la pro loco  di Spoleto Antonio Busetti.
Da più persone è stata richiesta la  pubblicazione, edita a Genova circa 1972/73 e che fa parte dell’archivio personale di Daniela Zipeto e Giorgio Raffaelli.

Ora è in rete qui: http://issuu.com/folignobenecomune/docs/hsidiventa

Ai presenti all’incontro Giorgio Raffaelli l’ha presentata così:
… Il fatto che le cose, i luoghi e le relazioni creino o viceversa possano far superare un handicap, personalmente ho iniziato a scoprirlo a Genova, frequentando Rosanna Benzi che viveva in polmone d’acciaio e il mondo girava nella sua stanza. Attori, calciatori, scrittori, e noi giovani di allora, ognuno portava un po’ delle sue cose in quella stanza e usciva con quella stesse cose riviste a rovescio nello specchio attraverso il quale Rosanna osservava il mondo. In quella stanza scrisse tre libri e sempre da quel cilindro di ferro diresse un giornale. Nella Genova fuori da quella stanza era una stagione di lotte, gli operai dell’Italsider insieme ai ciechi del Davide Chiossone, quelle  raccontate anche nel film “Rosso come il cielo”, e poi il “comitato unitario handicappati” che produsse il libro bianco “handicappati non solo si nasce ma si diventa”. 



Una cinquantina di pagine per dire che l’handicap non è semplicemente una disabilità ma soprattutto tutto ciò che ti circonda. Tutto ciò che noi presunti, e presuntuosi, normali realizziamo incapaci di immaginare gli altri… (“Gli altri” sarà il titolo del periodico diretto da Rosanna – n.d.r)
… che l’handicap non è solo una patologia ma un società in cui non esisti, “handicappati si diventa” scrivemmo semplicemente allora, lo ha compreso e lo documenta il corposo manuale dell ICF…  un sistema realizzato da più paesi europei, tra cui l’Italia, per valutare la disabilità, o più precisamente, lo stato di salute delle persone. L’ICF in pratica non valuta… la presenza di una patologia, un problema fisico, sensoriale o relazionale ma…  questo in relazione alle “cose” con cui la persona convive, il contesto, la casa, la città, i servizi,  le relazioni, la mobilità, ecc ..
Sarebbe come dire che anziché chiamare ai ripetuti controlli che sappiamo la persona disabile, fosse sottoposto a controllo il luogo dove vive, le cose di cui dispone, le persone con cui si relaziona.

Non riesco ad avere una carrozzina elettronica con la statica, allora mi sono aggravato!  Mi sono arreso alla burocrazia per avere un computer a comando oculare, sono assolutamente peggiorato! La città ha eliminato qualche barriere architettonica o sensoriale, allora, finalmente, il mio handicap è meno grave.

giovedì 29 agosto 2013

COME LE CILIEGE



Sappiamo bene che tra Foligno e Spoleto non corre buon sangue ma potrebbe essere che le barriere, architettoniche, sensoriali o vecchie ruggini che siano, siano come le ciliegie, e a levarle una tira l’altra!

martedì 27 agosto 2013

PASSATO PROSSIMO FUTURO



Conclusa sotto la pioggia, ma domenica prima delle prime gocce le nostre iniziative hanno avuto modo di suscitare “l’invidia” di alcune insegnanti perugine, siamo in moto per il “festival delle città accessibili”.
Per saperne di più, più prima che andremo a pubblicarne qui (ma qualcosa stiamo via via mettendo a punto sul nuovo dominio http://www.folignobenecomune.it/ )… contattateci!

E giusto per dirne una il festival ha ricevuto intanto il patrocinio della Regione Umbria!

domenica 25 agosto 2013

DIVERSAMENTE ABILI



DIVERSAMENTE ABILI !!!
(Esoteatro, Perugia, Festival delle figure animate, 24 agosto 2013)

sabato 24 agosto 2013

FIGURATEVI... DI ESSERE ACCESSIBILI #2



Ancora da Perugia. Tantissime bambine e bambini, ci sarebbero volute le ragazze dello Spes con il loro "giochiamo in tutti i sensi"... 
Magari ci penseremo per l'anno prossimo

FIGURATEVI... DI ESSERE ACCESSIBILI



Festival delle figure animate di Perugia "Figuratevi... di essere bambini", 22 agosto 2013, l'orario registrato dalla fotocamera è 17,25.
"Figuratevi... di essere accessibili"

giovedì 22 agosto 2013

ADOTTA... PIAN DI MASSIANO



Ma siamo sicuri che per le 16,30 avremo sistemato tutto?
Per saperlo capitate (magari prendetevela comoda, facciamo dopo le 17...) all'area verde Pian di Massiano - Perugia (vicino stadio, minimetrò, ampissimi e comodissimi parcheggi ecc.)

mercoledì 21 agosto 2013

PERUGIA: FIGURATEVI DI ESSERE... ACCESSIBILI



Ultimi preparativi per Perugia. Domani mattina allestimento. Porteremo 6 totem con le filastrocche illustrate da Francesca Greco, 6 con le immagini di "ciascuno di noi è diverso da ogni altro", e altri con il progetto per il "festival delle città accessibili", alcuni manifesti e altro ancora... vi spettiamo!

martedì 13 agosto 2013

E' TEMPO



"Ho visto cose che voi umani non potreste immaginare. Navi da combattimento  in fiamme e i bastioni di Orione senza rampe di accesso. E ho visto i raggi B balenare nel buio senza segnalazioni acustiche, e le porte di Tannhauser troppo strette per una carrozzina. E tutti quei luoghi andranno perduti nel tempo come lacrime nella pioggia. È tempo di raccontare questa storia anche con la lingua dei segni e scrivere il racconto di un Paese accessibili a tutti"
BUON FERRAGOSTO

sabato 10 agosto 2013

ADOTTA UNA CASERMA?



Scade il 18 agosto il bando “Vivi le forze armate. Militare per tre settimane”.
Il bando prevede un massimo di 800 allievi, con una riserva di 34 posti per giovani diversamente abili con i loro accompagnatori.

Speriamo che le caserme non abbiano barriere architettoniche e sensoriali (nel caso anche colonnelli e generali possono sempre “adottare una caserma e aiutarla a diventare un luogo accessibile a tutti”!)

venerdì 9 agosto 2013

CADEAU



Una barriera che non fa distinzioni. E frutto di pura inciviltà e denuncia profondo disprezzo per “tutti gli altri”. Come un cecchino perennemente in agguato per i non vedenti, terribile per i “ruotanti”, subdola e insidiosa per tutti. La legge normalmente c’è. Per il Comune di Foligno il “Regolamento in materia ambientale” approvato con atto di Consiglio Comunale n. 20 del 30 Gennaio 2004 recita  all’art. 3: “I proprietari dei cani condotti in luoghi pubblici… hanno l’obbligo di raccogliere gli escrementi dei propri animali… A tale scopo devono essere muniti di idonea attrezzatura (palette, sacchetti o simili) che deve essere esibita per qualsiasi controllo delle forze dell'ordine”. Non resta che applicarlo, art 10bis punto 3: “La violazione di quanto disposto negli articoli 2, 3… del presente regolamento comporta l’applicazione della sanzione amministrativa pecuniaria da € 25 a € 200”, c’è quindi spazio sia per una ragionevole tolleranza che per la necessaria severità.
Tante volte abbiamo fantasticato all’idea di un “defeca-chip” in grado di far individuare per ogni “cacca” la bestia proprietaria dell’ignaro cane, ma come sempre la soluzione è più semplice. A Brunete, nei sobborghi di Madrid, l’amministrazione si è organizzata con un piccolo esercito di volontari, le “cacche” vengono raccolte e in candida confezione rispedite ai legittimi proprietari con la dicitura “perso e ritrovato” e tanto di firma per ricevuta…
La notizia (con video) è qui http://video.repubblica.it/mondo/spagna-il-sindaco-riprendetevi-la-cacca-del-vostro-cane/137223/135768?ref=HRESS-14
Giorni fa ad una proprietaria di cane ci è capitato di far notare, senza il minimo riscontro, il “cadeau” abbandonato nel mezzo di un passaggio. Poco dopo incontrandola nuovamente le abbiamo nuovamente ricordato della recente “perdita” ottenendo per risposta: “la raccoglierò quando lo faranno anche tutti gli altri”. Dopodiché con l’inconsapevole cane (giurerei che avesse il muso un po’ sconsolato) è entrata in casa e ha chiuso la porta… magari domani un postino suonerà a quella porta per riconsegnarle quella piccola cosa di sua proprietà abbandonata lungo la via.

domenica 4 agosto 2013

CREATIVITA'



Probabilmente la persona incaricata di disporre le rampe di accesso ai marciapiedi è la stessa che ci guida nelle strade posizionando i cartelli che ad incroci e bivi indicano la direzione per raggiungere città e luoghi.
Io la immagino così, quella persona parte dal paese di “Voisietequi” alla volta del paese di “Chissadovè” con un carico di cartelli che lui via via posiziona in modo che indichino la direzione che lui stesso, via via, percorrerà per ripetere la stessa operazione all’incrocio successivo.
Similmente per le rampe di accesso ai marciapiedi. La persona incaricata si avvia con l'attrezzatura e al primo marciapiede realizza la prima rampa. Sale sul marciapiede, lo percorre e al momento di scendere realizza una nuova rampa. Attraversa la strada, la piazza o quel che è, e là dove si presenta un nuovo marciapiede si rimette al lavoro per realizzare la nuova rampa,  procedere ancora e via via ripetere  l’identica operazione.
Il lavoro forse non è granché creativo ma la vera soddisfazione sta nel mettere in condizione chiunque, senza distinzioni, personali conoscenze ne parentele alcune, di andare esattamente per dove ciascuno, liberamente, desidera andare.
Evidentemente però nella selezione dei candidati a tale mansione  è stato fatto un errore madornale e sono state scelte persone per le quali l’attitudine creativa era era pari solo all'ambizione di spenderla.
Capita così che l’addetto alle indicazioni stradali, con indubbio estro, ad un incrocio indichi il paese di “Chissadovè” ma al successivo gli pigli il gusto di indirizzarvi verso il  borgo “Digranpregio” e al successivo ancora decida che non possiate lasciarvi sfuggire la cittadina “Ridente”. Poi, ritrovandosi tra le mani una delle originali frecce per “Chissadovè” la piazza artisticamente poco in vista facendo in modo che lasci nella “coda dell’occhio” una dubbiosa traccia quando passerete procedendo in direzione opposta.
Per l’addetto alle rampe di accesso ai marciapiedi l’estro profuso è forse più modesto, ma non meno impegnativo e comunque di grande soddisfazione.

Tradizionale il colpo di genio “rampa da una sola parte”, più ingegnoso rampa da una sola parte e impossibilità di manovra per inversione di marcia. Stimolante l’effetto rampe perfette per marciapiede strettissimo, irresistibile il “nessuna rampa” per marciapiede dove tutti gli accessi ai negozi e a quel che sia “sarebbe” accessibile…

giovedì 1 agosto 2013

GIARDINO IN CHE SENSO?



A S. Benedetto del Tronto accanto ad alcuni monumenti un modellino per “vederlo” attraverso il tatto.
Nel “lungomare sud” abbiamo fotografato questa  suggestiva fontana del piccolo “giardino sensoriale”.
Ha la sua riproduzione “da toccare”, e il percorso pedotattile per raggiungere la fontanella...
...non è però tradotta in braille la scritta nei pressi del fresco getto d’acqua: “Acqua non potabile” !?

domenica 28 luglio 2013

PERO' C'E' UN PROBLEMA



Anche se noi cerchiamo più semplicemente di convincere i «deambulanti» che le città potrebbero essere degli straordinari manufatti  perchè per tutti possano avere uguali opportunità, , condividiamo il pensiero del dott. Marcello Villanova https://www.facebook.com/villanovamarcello?fref=ts :
«Oggi in ambulatorio ho visitato una serie di bimbi con SMA tipo II. Non c'è nulla da fare, è vero, questi bimbi hanno una intelligenza superiore alla norma. Nel corso degli anni numerosi sono stati gli studi scientifici a livello internazionale che hanno studiato questo fenomeno spendendo anche diverse centinaia di migliaia di euro. Eppure, la mia umile osservazione clinica mi ha fatto giungere ad una mia personale spiegazione e cioè che qualunque soggetto, anche munito di scarsa intelligenza, può godersi la vita quando deambula autonomamente, ma quando ci si muove poco, quando non si deambula allora bisogna avvalersi della propria intelligenza ed ingegno per godersi la vita e questi bimbi ne sono un esempio . Però, c'è un problema, a decidere i potenziali trattamenti terapeutici, le linee di ricerca, l'utilizzo dei fondi per questi bimbi ci sono coloro che deambulano che, come detto in precedenza, non sono sempre muniti di intelligenza propria. Questo è un problema che andrebbe studiato, invece di studiare l'intelligenza dei bimbi con SMA occorrerebbe studiare la scarsa intelligenza di tanti deambulanti che decidono per loro. Lo proporrò al direttivo deambulante di qualche associazione...»

Grazie Marcello, e magari un giorno, tra le pari opportunità di cui tutti dovrebbero godere, anche per i «non deambulanti» o «non» qualsiasi cosa, potrebbe esserci quella di godersi la vita «rilassati», senza doversi sempre spremere le meningi, e magari persino godendosi il lusso di «sprecare» un po’ del proprio ingegno...

lunedì 22 luglio 2013

LIFE AND LIFE



Per la casuale avventura del mio personale destino mi è capitato di frequentare una infinità di arti e mestieri, dal manovale al conciatore di pellami, dal decoratore di piastrelle ai territori della grafica e della comunicazione, i mestieri del gioco, del sociale e delle relazioni e ancora altro senza appartenere davvero a nessuno di questi. In equilibrio precario sui confini di tanti mondi diversi capita di essere attratti da ciò che come me e meglio di me  cerca di contaminare un territorio con un altro. Questo il fatto. Una storia semplice: una persona nasce e diventa grande; ne incontra un’altra e insieme hanno un bambino che cresce e lascia la loro casa; e poi ancora una delle due persone muore  e  alla fine anche l’altra. Il titolo è “Life” (Vita) e in fondo potrebbe essere la storia delle storie. Ma la sfida dell’autore di questa storia Philipp Meyer (di cui sono sommamente invidioso),  designer danese,  è stata di raccontarla attraverso un fumetto accessibile a chiunque. Una storia tattile, ma non nel senso che le immagini sono tradotte in volumi da toccare, nel senso che nasce per essere raccontata attraverso “emozioni” da percepire con il tatto. Ho letto avidamente come ha realizzato il suo lavoro su http://www.hallo.pm/life/ approssimativamente tradotto dagli automatismi di google… accidenti a me, di tante avventure ed arti quella delle lingue straniere  non è mai riuscita ad appassionarmi.

domenica 21 luglio 2013

ACCESSIBILITA' SENZA GLUTINE



Sottotono, anzi, toni accesi ma inconcludenti per l’ultimo “tavolo” per la cabina di regia del centro storico, giovedì scorso. Di fronte alla volontà ferma, declamata e conclamata, da parte degli amministratori, Flagiello e Frigeri, di definire in norme non “diversamente interpretabili” le regole per l’accessibilità degli esercizi commerciali (“sarà eventualmente la politica a stabilirne tempi di applicazione più o meno rigidi” testuale di Flagiello) da parte del tecnico della regione l’attenzione è stata spostata sui PEBA, illustrati come mappatura dell’accessibilità: “accessibilità è dare le informazioni di quali luoghi sono accessibili e quali no”.
I PEBA, i Piani di Eliminazione delle Barriere Archiettoniche, avrebbero dovuto  essere adottati da tutte le Amministrazioni Comunali entro il 28 febbraio 1987. la Legge Quadro 104/92 ampliò stabilendo che i piani dovessero essere “modificati con integrazioni relative all’accessibilità degli spazi urbani, con particolare riferimento all’individuazione e alla realizzazione di percorsi accessibili, all’installazione di semafori acustici per non vedenti, alla rimozione della segnaletica installata in modo da ostacolare la circolazione delle persone handicappate”.
Dunque i PEBA sono riferiti agli spazi pubblici e la “mappatura” (pur innegabile la sua immediata utilità anche come tale) è intesa come strumento per formalizzare i piani Pluriennali di Abbattimento delle barriere architettoniche e sensoriali.
A fronte di molte ambiguità  è invece univoca la legge 67/2006, “misure per la   tutela giudiziaria delle persone con disabilità vittime di discriminazioni”. Ai sensi di questa legge si ha discriminazione indiretta  quando una disposizione, un criterio, una prassi, un atto, un patto, o un comportamento apparentemente neutri mettono una persona con disabilità in una posizione di svantaggio rispetto alle altre.
Nemmeno commentabile la parte della discussione secondo la quale “il bar qui sotto” anziché l’accesso senza barriere architettoniche potrebbe offrire alla clientela il gelato per ciliaci e con ciò essere “accessibile”… !?…ok, ma certo per realizzare la rampa ce ne vorrebbe davvero parecchio!

Rimane un fatto importante, disabili, anziani, bambine e bambine, donne in gravidanza, genitori e simili con passeggini, ecc., rappresentano un popolo numeroso e che raramente viaggia da solo: pari opportunità a parte è davvero un buon affare tenere per loro le serrande e abbassate?

OGGETTO CURIOSO, SCOPERTO IL N. 2



Abbiamo incontrato la dirigente dell'Istituto Tecnico Commerciale e Turistico F. Scarpellini dott.ssa Giovanna Carnevali, che è rimasta entusiasta del progetto "come persona, come cittadina e come dirigente scolastico" (sue parole testuali). Tra i docenti del nuovo anno ci sarà anche la professoressa Carla Oliva, stamani nella piccola rappresentanza dell’”Adotta…”, non solo apprezzatissima docente ma fondatrice del periodico Chiaroscuro che per primo ha aderito al progetto… si preannuncia davvero un buon lavoro!
Nei corridoi dell’Istituto Scarpellini, una vera città, abbiamo avuto la sorpresa di trovare la sorella più giovane della nostra “giropittura”. Vedi post di martedì scorso, una centrifuga per provette in tutto uguale alla “curioso oggetto” che ha dato alla nostra macchina per dipingere, solo, se abbiamo osservato bene, lievemente più moderna e elettrizata.
Anche se nulla sembra muoversi in quell’orizzonte rimane l’offerta, per chi volesse contribuire con 5 euro (ma anche di più) alla realizzazione delle ludoteca più piccola del mondo, “la ludotricicletta”, di poter decorare con la meravigliosa macchina “giropittante” (di cui sarà dotata la suddetta “ludociclomobile”) e con apposito, intelligentissimo e ulteriore marchingegno... nulla di meno che una t-shirt.